Recovery Fund: la protesta dei sindaci del Sud.

Il ministro per il Sud, Mara Carfagna, esulta

per il traguardo del 40% del Recovery Fund

che il Governo ha destinato al Sud.

Ma questo 40% è realmente una conquista per la nostra terra?

I 500 sindaci meridionali sostengono che il Governo voglia, ancora una volta, prenderci in giro, utilizzando, per i suoi calcoli, solo uno dei parametri che l'Unione Europea ha stabilito per la distribuzione di tali fondi, cioè la popolazione.

Stando a questo criterio, al Sud spetterebbe solo il 34% del Recovery Fund, insufficiente per rendere il Mezzogiorno totalmente "europeo" per infrastrutture e servizi.

Invece, secondo i calcoli effettuati dai sindaci, al Sud spetterebbe poco meno del 70% di queste risorse.

Così, il primo cittadino di Acquaviva delle Fonti, nel barese, appoggiato poi dai primi cittadini delle grandi città del Mezzogiorno, ha ritenuto opportuno inviare una lettera, spiegando le proprie ragioni, direttamente alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, chiedendo un vincolo di destinazione per i 209 miliardi che spettano all'Italia.

Se oggi L'Italia può avere a disposizione la quota più consistente di risorse, è proprio per eliminare il grande divario infrastrutturale che separa il Nord dal Sud, è proprio per via dell'alta percentuale di disoccupazione, che comporta un'altissima emigrazione economica e sanitaria e tanto altro.

Ancora una volta, il Governo vuole toglierci ciò che ci spetta di diritto, per poi dirci che siamo noi a non essere in grado di stare al passo con il Nord.

Ricordiamoci, che se il Sud è rimasto indietro è per l'ingiusta distribuzione delle risorse, effettuata dai diversi Governi nel corso degli anni.

Dateci ciò che ci spetta di diritto! Dateci la possibilità di rialzarci e, dimostreremo che noi e la nostra dignità non siamo inferiori a nessuno!

Questa volta, i sindaci promettono battaglia e, noi dobbiamo essere al loro fianco, per il futuro della nostra terra!